La prima stanza. Firenze la casa per tutti.

Firenze è la mia casa e deve esserlo per tutti, perché occupandomi di casa in consiglio comunale ho capito che in questi 10 anni il comune ha risposto a chi una casa poteva permettersela in affitto piuttosto che in proprietà; mentre molto c’è ancora da fare per chi non aveva le risorse o per chi le ha perse.  Il geoverno del territorio dei prossimi anni dovrà avere come priorità quella di rispondere al bisogno di casa e a questo vincolare le politiche di sviluppo urbanistico di Firenze.

casa-bimbo

Firenze ha bisogno di dare casa a chi non ce l’ha, ciò vuol dire case popolari, affitti calmierati, sussidi per chi non ce la fa ad arrivare alla fine del mese, garanzie per i mutui per giovani e anziani. Le norme dell’ultima finanziaria del governo Prodi, le politiche messe in campo dalla Regione insieme a nuovi fondi danno finalmente la possibilità al comune di aprire una nuova stagione di governo del territorio, in un rapporto forte di programmazione coi soggetti privati che voglio investire nell’edilizia, ottenendo da questi anche le risorse per l’housing sociale.

Firenze deve dare casa senza rimpiangere il verde. Possiamo dare una casa a tutti e lo possiamo fare senza occupare nuovo suolo, recuperando e restituendo alla città luoghi ormai dismessi e fatiscenti, senza occupare le aree agricole o destinate a parco e lo possiamo fare senza creare aree ghetto ma con interventi misti in cui la casa di proprietà sta insieme all’affitto, all’affitto calmierato e alla casa sociale.

Un po’ di luce su Via della Colonna. Ora.

socialforum

Nei giorni scorsi una manifestazione, non autorizzata, in via della Colonna a Firenze si è conclusa con una carica della polizia e si sono contati contusi sia tra le forze degli ordini che, soprattutto per le prognosi, dalla parte dei manifestanti.

C’è una serie di particolari in questa vicenda che la rendono particolare e degna di attenzione. Innanzitutto avviene a Firenze dove da anni non si segnalavano problemi come questi. Firenze è stata la città modello del social forum che si è caratterizzato anche per una gestione dell’ordine pubblico eccellente.

E’ una città di tanti cortei e di consuetudine delle forze dell’ordine a gestire bene e con calma la piazza ma anche della piazza a “farsi gestire”.

L’altro particolare degno di nota è l’età dei manifestanti tutti giovanissimi. I contusi hanno tutti intorno ai quindici, sedici, anni.

Cos’è successo di diverso in quella occasione? Perchè quell’eccesso di reazione come lo definisce ieri Pietro Jozzelli su Repubblica? Perchè soprattutto da parte di quegli agenti che da anni garantiscono la tranquillità di tanti cortei e manifestazioni? Si voleva dare un messaggio  che poi è sfuggito di mano a chi nuovo si affacciava alla protesta o la non consuetudine alla piazza dei giovanissimi manifestanti li ha resi ingestibili? Forse una serie di concause?

Serve ora che prefetto e questore facciano luce al più presto su quei fatti. Senza pregiudizi per l’una e l’altra parte. In modo che resti un doloroso caso isolato e non possa far intravedere un potenziale salto di qualità in una stagione di alta tensione sociale, sia visti gli appuntamenti elettorali, sia vista la crisi economica e sociale in cui verte il Paese.

Firenze è la mia casa.

Firenze è la mia casa

Lo slogan che ho scelto per la mia campagna è “Firenze è la mia casa”. Penso dia il senso di quello che provo per la mia città e la cura con cui ci si dovrebbe occupare della cosa pubblica. Come fosse casa nostra appunto.

In questi anni troppo spesso come cittadini, prima che come amministratori, non abbiamo avuto questa sensazione. Oggi si chiude un ciclo e se ne apre un altro e ci sono le premesse perchè questa cura possa essere la cifra comune del prossimo governo della città.

La casa poi è uno dei temi in cui più mi sono speso in questi cinque anni e sul quale vorrei poter continuare a lavorare se sarò eletto, credo che sia un tema essenziale per la vita della città e un problema sul quale serva innovazione ma anche competenze ed esperienza.

Nei prossimi giorni sempre su questo blog proverò a declinare, stanza per stanza, come mi piacerebbe che fosse casa nostra. Firenze.

Bilancio di mandato. (Sperando di continuare nel prossimo…)

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Da sabato sono ufficialmente candidato nella lista del PD per il Consiglio Comunale di Firenze. Ci riprovo dopo 5 anni di consiliatura.

Mi pareva giusto, per iniziare dare conto, in breve,  di quanto ho fatto in questi anni grazie alla fiducia dei cittadini:

Ho presentato 6 interrogazioni, tra queste alcune sui temi della festa della Liberazione, sulla permanenza del ispettorato dell’Esercito e dei relativi posti di lavoro, sull’uso del software libero nella pubblica amministrazione e sullo stato dell’Ataf

Tre le mozioni una solidarietà all’assessore Cioni dopo le minacce da lui ricevute, una sulla revisione delle tariffe per le famiglie numerose e una sulla giornata del ricordo degli esuli giuliano dalmati.

Gli ordini del giorno che mi hanno visto firmatario sono stati invece 16, tra i temi trattati la cittadinanza a Beppino Englaro,  la predisposizione di un piano organico per la sicurezza in città, sull’efficacia del Regolamento di Polizia Municipale,  l’uso di software libero, la sicurezza sui luoghi di lavoro, il bando per nuove licenze taxi, la riorganizzazione di piazza delle Cure.

Ho presentato 6 risoluzioni di carattere politico generale, per chiedere l’approvazione di una Direttiva europea contro le discriminazioni, contro la repressione del popolo tibetano da parte della Cina, e contro l’equiparazione dei comabattenti repubblichini ai partigiani.

In aula ho preso la parola 94 volte su un’infinità di temi. Qui trovate gli argomenti e i filmati degli interventi.

Infine ho lavorato sino al 2006 in commissione sviluppo economico e controllo delle partecipate, poi dal 2006 sono subentrato a Manuele Auzzi in commissione urbanistica, dove ho svolto le funzioni di capofila per i DS prima e per il PD poi e in commissione ambiente e mobilità.

Penso di aver  fatto la mia parte e di non aver scaldato la seggiola, come si suol dire. Mi piacerebbe che questa esperienza potesse essere messa al servizio anche della nuova amministrazione, per questo mi ripresento al giudizio degli elettori.

Firenze è la mia casa. Vorrei continuare a prendermene cura.

“Tramvia, maggioranza compatta su programma: strumentalizzazioni da destra”

Di seguito la sintesi del mio intervento lunedì scorso in consiglio comunale sul tema della tramvia.

“Non esistono divisioni nella maggioranza in relazione alla tramvia, come cerca di far intendere il consigliere Donzelli, quando esterna la sua preoccupazione per le presunte contraddizioni del centro-sinistra. Una preoccupazione che suona come l’ennesima strumentalizzazione dal sapore pre-elettorale, considerato che Matteo Renzi, candidato della coalizione di Centro-sinistra alle prossime amministrative, ha sottoscritto un programma che prevede la realizzazione della tramvia e che, lui stesso, non ha mai detto di no a questa opera.

Al collega del Pdl, consiglierei piuttosto di preoccuparsi della coerenza del proprio schieramento perché, con un parallelo per assurdo, considerato che non si verificherà mai, nel caso il candidato Galli dovesse diventare il prossimo sindaco di Firenze, non avrebbe altra possibilità che proseguire sulla linea tracciata dal Centro-sinistra, tramvia compresa: l’unica in grado di garantire lo sviluppo infrastrutturale di Firenze”.


“Sostegno al Maggio, sacrificio necessario amministrazione per far fronte a tagli governo”

Di seguito la sintesi del mio intervento lunedì scorso in consiglio comunale sui temi del Maggio Musicale Fiorentino.

“Il taglio dei finanziamenti al Fondo unico per lo spettacolo dimostrano, al di là di ogni possibile dubbio, come il modello di governo del centro-destra consideri la parola di un ministro come carta straccia. Un cambio di maggioranza è sufficiente per ignorare il principio democratico della continuità amministrativa  e con la decisione, comunicata tardivamente e dopo tante promesse non rispettate, di tagliare 11 milioni di euro si è messo in ginocchio il Maggio Musicale Fiorentino, quando si è ben coscienti che la programmazione dei teatri deve essere fatta con 2 o 3 anni di anticipo se si vuole puntare all’eccellenza”.
Michele Morrocchi, consigliere del PD in Palazzo Vecchio, è intervenuto nel dibattito consiliare per sostenere la decisione dell’amministrazione di trasferire alla Fondazione Maggio Musicale Fiorentino il Teatro Goldoni e la sala prove delle Cascine.

“Affermare, con tono di accusa, come fa la destra, che la prima voce di spesa del Maggio è quella relativa al personale, suona come una chiara banalità, a meno che non si vogliano far suonare i muri e far cantare le porte. Dietro la loro opposizione c’è solo la volontà di non investire su questa eccellenza e di considerare la cultura come un inutile accessorio. La maggioranza che governa Palazzo Vecchio, invece, ha una sensibilità diversa per la cultura, come dimostra il sacrificio del Goldoni e della Sala prove delle Cascine per sostenere l’attività del Maggio. Un’attività caratterizzata dalla qualità, nonostante i tagli, e dalla volontà di ricercare nuovo pubblico e nuove offerte culturali e lirico-sinfoniche”


Qualche idea sul piano casa

Qui di seguito l’intervista apparsa oggi sul corriere fiorentino a firma di Marzio Fatucchi sul tema del Piano Casa proposto dal governo.

«Sul Piano casa proposta dal governo non si può dire subito no».

Michele Morrocchi, consigliere comunale del Pd. Il piano casa proposto dal governo, non è quindi tutto da buttare?

«Intendiamoci: il rischio che la proposta presentata dall’esecutivo sia più un condono mascherato che una reale azione anticrisi, c’è. Ma ciò non toglie che il tema sia da prendere in considerazione. Dipende dal modo».

E quale sarebbe?

«La Regione, a cui la Costituzione dà titolarità in materia, e i Comuni possono affrontare questo tema per governare lo sviluppo urbanistico: prima di tutto salvaguardando il principio che ogni crescita si faccia prioritariamente senza consumo di nuovo suolo, preservando quindi i terreni agricoli e le aree verdi dentro e fuori le nostre città».

Comunque, è  un aumento di edificabilità: un rischio, hanno denunciato le associazioni ambientaliste, anche la Regione Toscana ha più di un dubbio.

«Dubbi corretti: ma l’idea  di rendere possibili ampliamenti delle abitazioni in una misura che non sia necessariamente il 20% previsto dall’esecutivo è un principio che, con opportuni vincoli, può andare bene. La legislazione regionale toscana già oggi contiene possibilità simili. Si tratta di creare le condizioni perché questo non significhi abuso:  serve far valere sempre i vincoli paesaggistici e delle belle arti, in secondo luogo si deve porre un limite alle dimensioni massime dell’intervento. Così,  i proprietari di case normali  investirebbero per rendere il proprio appartamento migliore, più bello e più vivibile, mentre si impedirebbero ampliamenti a ville e manieri in modo smisurato».

Ma  non è aiuto solo a chi ha già proprietà e alle grandi imprese?

«No, tutt’altro: in un periodo di crisi e di caduta del mercato immobiliare che impoverisce i cittadini sul loro principale bene rifugio, si orienterà l’investimento delle famiglie sulle proprie case e contemporaneamente si rimetterà in moto una parte di economia, quella legata alle costruzioni, alle ristrutturazioni, all’artigianato e ai professionisti che operano nel settore: in gran parte, piccole e medie imprese e non certo  grandi costruttori».

M.F.