Che fine ha fatto il cinepanettone?

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Il Natale è, anche un genere cinematografico. Inevitabile certo ma, per quanto riguarda il nostro Paese, piuttosto recente. In fondo Vacanze di Natale, il primo, è del 1983. Probabilmente nemmeno i fratelli Vanzina, potevano supporre che, proprio a partire da quell’occasione, sarebbe nato uno dei filoni più prolifici e contemporaneamente disprezzati, del cinema italiano: i cinepanettoni. Una miriade di Natale a Cortina, Miami, New York ed altre amene località di cui abbiamo perso il conto ma non la trama, essendo questa più o meno sempre la stessa, così come molti degli interpreti; uno su tutto l’inossidabile Cristian De Sica. Probabilmente per sadismo o cristiana espiazione, in questi giorni di festa, Sky ha dedicato al Natale un canale della sua offerta, in cui passavano, ossessivamente, queste pellicole. Ammettiamo che non siamo riusciti a guardare che pochi minuti delle varie pellicole, rimanendo però colpiti che aldilà della location e talvolta dei protagonisti, avresti potuto benissimo iniziare a seguire un Natale a Parigi, appisolarti per il troppo panettone, risvegliarti in India e proseguire la visione senza troppa difficoltà, come capita a chi per un periodo aveva una madre che seguiva Beautiful e si trova a riseguirlo causa fidanzata.

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Alla fine di un anno faticoso

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L’anno non è ancora finito e già siamo stanchi. Eppure molte cose rimangono da fare per molti di noi in queste ultime settimane, tanto che a volte ci viene volgia di tifare per i Maya.

Tra le tante cose importanti che ognuno di noi ha da portare a termine in quest’ultimo scorcio di 2012 ne voglio ricordare una sola: la battaglia che Marco Pannella sta combattendo con il suo corpo per l’aministia, la giustizia e la libertà.

Lo fa per tutti noi, per primi per i carcerati, gli ultimi. Lo fa ricordando la visita di Giovanni Paolo II al Parlamento, i tanti sacerdoti che sono spesso gli unici, insieme al personale del carcere e della polizia penitenziaria, a dare conforto ad una umanità che anche quando colpevole non merita le condizioni inumane in cui si trova.

Carcere luogo di tortura senza torturatori, con il 40% dei detenuti in attesa di giudizio. Potenzialmente innocenti dunque e con 200.000 prescrizioni l’anno, una amnistia di classe, per chi si può permettere bravi avvocati.

Poi Pannella è un vecchio satrapo che sta sulle palle a tanti di voi, ma questo non vuol dire che le cose per cui lotta non siano giuste. Visto che molti di voi voteranno (magari si candideranno pure) alle primarie del PD e che più o meno tutti voteremo a febbraio per il prossimo parlamento, chiedetevi chi tra i partiti e i candidati potranno dedicare un po’ del loro tempo a questi temi.

Quest’anno per i miei auguri ho “rubato” una frase che il mio amico Mario Setti usa per concludere le sue mail “salta e la rete apparirà!”. E’ una frase che ci invita ad avere coraggio nelle nostre scelte. Pannella il suo salto lo ha fatto, la sua unica rete possibile siamo tutti noi.

Buon Natale e felice anno nuovo a tutti voi.

Michele

Sleeping Santa